International Mixed Ability Sports (IMAS) è un’organizzazione senza animo di lucro che guida un movimento sociale nello sport di base che ha come interesse centrale la rimozione delle barriere alla partecipazione e l’inclusione di ogni persona. Movimento, in quanto si fonda sulla visione condivisa di un nutrito gruppo di persone con abilità differenti che in diversi contesti nazionali e culturali condivide un Manifesto che ha come intento quello di creare una società più equa e giusta attraverso lo sport, l’educazione e la partecipazione attiva. Il Mixed Ability parte dal presupposto che la disabilità è un concetto fluido, e che ognuno di noi può sperimentare forme di ‘disabilità’ durante la vita, create sì da condizioni fisiche, ma anche e soprattutto da barriere sociali (modello sociale della disabilità), ragione per la quale nel Mixed Ability i problemi non sono mai declinati individualmente, ma legati alla maniera in cui la società crea barriere verso tutto ciò che non viene percepito come ‘normale’.
Il modello Mixed Ability propone e promuove un approccio innovativo alla rimozione alle barriere alla partecipazione nello sport alle persone con disabilità, e a tutti coloro che sperimentano ostacoli dovuti all’età, al genere, alle esperienze pregresse o alla percezione di sé. Non esistono a nostro parere sport che non possono essere praticati da persone con disabilità, che hanno il diritto di partecipare con le loro risorse e capacità, e alle loro condizioni all’agire sportivo. Il Mixed Ability consente a partecipanti con abilità, esperienze, desideri differenti di sperimentarsi e sperimentare, mettersi in gioco, condividere le proprie esperienze, farne di nuove, esercitare quelle possedute ed apprendere nuove competenze. E nel farlo, riconosce l’importanza del trasferimento delle conoscenze tra tutti i partecipanti attraverso un consolidato modello di educazione tra pari e di coproduzione delle risorse.
Le pratiche che si costruiscono sul campo sono ‘buone pratiche’ inclusive perché generate dai bisogni reali, dalle aspirazioni e dall’esperienza, e per questo utili, trasversali e replicabili dal campo, dalla palestra, dallo sport alla quotidianità, radicate sempre nel rispetto della diversità e nel riconoscimento di valori condivisi.
Lo sport, per questo, si traduce così in strumento di cambiamento personale e sociale, di presa di coscienza, di rivendicazione dei diritti ed educazione continua all’interno di un movimento collettivo di più ampio valore, che favorisce la creazione e la sostenibilità sul lungo periodo di contesti evolutivi ricchi di opportunità.
I punti del Manifesto sono concetti accessibili e necessari, universali, e parlano di benessere e felicità, partecipazione paritaria, inclusione ed eguaglianza, stesse regole, affiliazione ed appartenenza, rimozione delle barriere, e sono i valori che guidano le nostre attività, la progettazione e la formazione che proponiamo, rafforzate dalle riflessioni fatte in campo e fuori dal campo o dalla palestra, e dalle voci dei protagonisti.
Questa partita è per noi un’occasione per raccontare la nostra esperienza e le storie che si intrecciano ad essa, che vedono come attori tutti i compagni di squadra, gli avversari, gli arbitri, gli spettatori diretti indiretti di questa partita.
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